- Notizia breve - Redazione di Largo Consumo
Suinicoltura: redditività in risalita
A luglio, la redditività della suinicoltura italiana è tornata a salire.
Nello specifico, nel ciclo chiuso, l’indice Crefis (il Centro ricerche economiche sulle filiere sostenibili dell'Università Cattolica del S. Cuore, diretto dal professor Gabriele Canali) sale del +1,2% a livello congiunturale e del +7,8% a livello tendenziale. Questi segnali confortanti si devono sia alla riduzione dei costi per l’alimentazione, sia a un miglioramento delle quotazioni dei capi da macello pesanti, con il prezzo dei suini destinati a prodotto Dop che è cresciuto dell’1,6%, rispetto al mese precedente.
A luglio, però, prosegue la flessione della redditività della fase di scrofaia con un indice Crefis a -3% rispetto a giugno. Il calo va attribuito alla diminuzione del prezzo dei capi da allevamento da 7 Kg.
Quanto alla fase di svezzamento, a luglio, l’indice di redditività Crefis risulta negativo sia a livello congiunturale (-6,2%) che tendenziale (-14%). A pesare sono stati i prezzi dei capi da 40 Kg. Redditività in calo congiunturale per il comparto della macellazione che a luglio perde il 3,1% .
Sul fronte del mercato, a scendere a luglio sono i prezzi dei lombi freschi, mentre le quotazioni delle cosce fresche sono in salita dello 0,3% rispetto a giugno.
Fermo, a luglio, il mercato dei prosciutti stagionati, sia per i Dop, sia per i generici. Come sottolineano dal Crefis, “dopo un lungo periodo di maggior redditività del prosciutto tutelato rispetto al prodotto generico, nel mese di luglio si assiste all’annullamento del gap di redditività tra le due produzioni, segnale particolarmente preoccupante per tutta la filiera”.