16/05/2024
- Approfondimento di comunicazione d'Impresa - Redazione di Largo Consumo
visto a cibus 2024

Olio evo Zucchi 100% italiano e sostenibile

Olio evo Zucchi 100% italiano e sostenibile

 Oleificio Zucchi nasce nel 1810, nel lodigiano, come attività artigianale a conduzione familiare, estraendo olio da semi per uso alimentare. Da allora, in costante crescita, si è trasformato in un grande oleificio. A Cibus, abbiamo incontrato Alessia Zucchi, Amministratore Delegato di Oleificio Zucchi. «La storia della nostra azienda va di pari passo con quella della manifattura, in Italia, soprattutto nel Nord, per quanto riguarda gli oli di semi. Siamo una realtà globale e puntiamo alla diversificazione. Per la nostra azienda, infatti, al di là dello specifico mondo del largo consumo, esiste anche la dimensione dell’ingredientistica, sia di oliva che di semi, servendo i principali player dell’industria alimentare, italiani ed esteri.

Tornando al largo consumo, dove offriamo sia oli di semi, che oli di oliva, non va dimenticata la private label, ambito in cui siamo stati sempre specialisti. Il nostro olio extra vergine d’oliva Zucchi è 100% Italiano e sostenibile, il primo, cioè, nato da una filiera interamente tracciata e certificata sostenibile. Inoltre, è stato il primo prodotto agroalimentare a ricevere dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica la certificazione Made Green in Italy».

Cosa presentate, come novità, a Cibus? «L’olio da frittura Zucchi Fritto Libero!, un prodotto innovativo, caratterizzato da una formulazione a base di olio di semi di girasole altoleico con antiossidanti, studiato dagli esperti di Oleificio Zucchi in collaborazione con il dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, per rispondere alle esigenze dei consumatori. Grazie a questo olio, quando si preparano fritture casalinghe, l’odore di frittura è notevolmente ridotto, non si sente più il classico odore di olio. Questo prodotto che sta piacendo molto al mondo del retail».

Cosa può dirci sull’azienda? «Vorrei sottolineare la parte della sostenibilità, visto che, dal 2005, noi rendicontiamo tutto nel nostro bilancio di sostenibilità. Ovviamente, lavoriamo anche sul packaging. Per le bottiglie dei nostri oli di semi utilizziamo l’R-PET, così da ridurre le emissioni di CO2 e le etichette degli oli di oliva Zucchi sono realizzate in carta erba, che contiene una significativa percentuale di erba nell'impasto, consentendo di utilizzare meno cellulosa. Ovviamente, sono tante le sfide ancora da affrontare e il nostro obiettivo è diventare ancora più rilevanti per quanto concerne la sostenibilità. Da sottolineare che, a livello di azienda, produciamo il 90% della nostra energia grazie a cogeneratori e impianti di fotovoltaico.

Quanto al fatturato (il 45% del quale deriva dalla divisione Bulk), il 20% circa è realizzato all’estero, toccando circa 40 mercati. Del resto, siamo una azienda articolata, diversificata su diversi canali». Rispetto alla crisi dell’olio? «Il mercato va seguito con la massima attenzione. Siamo stati colpiti dalla guerra in Ucraina, ma il prezzo dell’olio di semi è ormai calato al livello antebellico. Per quanto riguarda il mondo dell’extra vergine, quello che avviene in Spagna incide sul prezzo, a prescindere dalla filiera. E fino ad agosto avremo sicuramente delle tensioni sui prezzi, anche se, per il dopo, le prospettive sono buone.

Sul tema consumi riscontriamo un in calo, perché il prezzo ha inciso sulla spesa del consumatore, che deve fronteggiare tante voci di rincaro. Riteniamo, però, che il trend sia destinato a cambiare: l’extra vergine, a livello nutrizionale, è eccezionale e le persone sono sempre più attente a quello che mangiano. Non a caso, si tratta di un prodotto ricco di polifenoli. Senza tralasciare mai il gusto. L’eccellenza dell’extra vergine si basa su amaro e piccante. Quando è troppo dolce, il consumatore dovrebbe farsi qualche domanda. Certo, la capacità di spesa non va mai dimenticata».