20/05/2024
- Approfondimento di comunicazione d'Impresa - Redazione di Largo Consumo
visto a cibus 2024

Il Signor Pistacchio di Pistì conquista il palato del mercato

Il Signor Pistacchio di Pistì conquista il palato del mercato

«Cibus è il primo evento che abbiamo fatto ben 24 anni fa e ha rappresentato il nostro trampolino di lancio».

Nino Marino, Ceo di Pistì – Antichi Sapori dell’Etna, uno tra i manager e imprenditori selezionati da Forbes 2023, ha contribuito, con quella che è nata come avventura imprenditoriale, a diffondere nel mondo la cultura dei dolci siciliani partendo da una materia prima tipica di Bronte: il pistacchio.

«Avevamo tanta voglia di inventarci cose belle per poter dare una mano alla Sicilia a valorizzare i suoi prodotti della tradizione e le sue eccellenze. Allora avevamo un corner molto piccolo, ma da subito siamo riusciti a stringere i rapporti con interessanti e importanti clienti che ancora oggi manteniamo. Fiere come Cibus devono essere costantemente presidiate per creare relazione. Infatti, investiamo sempre una cifra importante per esserci e anche quest’anno risulta un evento molto partecipato. Tant’è che abbiamo ricevuto numerosi buyer nuovi: molti americani, emirati, un folto gruppo tedesco.

Lavoriamo molto con l’estero esportando in 53 paesi, ma abbiamo sempre voglia di crescere e continuare. Quindi Cibus ieri, oggi e anche domani: continuare a esserci è fondamentale».

Pistì è una realtà che fattura il 40% all’estero e il 60% in Italia: «In Italia stiamo continuando a crescere, trend che spero ci permetterà di raggiungere, alla fine di quest’anno, i 100 milioni di fatturato. Produciamo in due stabilimenti, strutturati e gestiti attraverso l’opportuna tecnologia. Ogni anno, infatti investiamo grandi cifre per poter mantenerci leader su questo mercato, sia per migliorare e innovare a livello di prodotto, ma anche di processo produttivo.

Negli ultimi anni, sempre grazie a Cibus, abbiano intercettato grandi gruppi internazionali della grande distribuzione mondiale».

Marino prosegue: «A Cibus presentiamo Pura, 100% pistacchio che ha già riscosso successo, continuando ad attirare molta curiosità.

Da quando siamo entrati sul mercato, abbiamo lavorato sulla profondità dell’assortimento. Il nostro prodotto di punta è la crema di pistacchio. Solo in Italia ogni due creme consumate una è al pistacchio. Garantendo, dunque, copertura e lavorando sulla qualità e sull’innovazione, abbiamo conquistato una quota di mercato importante, sempre in fase di ampliamento».

Un’azienda attenta alla sostenibilità in tutte le sue declinazioni: «In termini di sostenibilità ambientale, autoproduciamo l’energia che utilizziamo nei nostri stabilimenti. Se fino al 2022 riuscivamo a coprire le esigenze con i nostri impianti fotovoltaici, nel 2023 stiamo comprando almeno il 20% dell’energia che ci serve.

Dal punto di vista sociale, Pistì offre lavoro a 170 persone che nei periodi ad alta intensità produttiva, come nei periodi di ricorrenza, o nei mesi di raccolta, arrivano a 250 con nuove assunzioni ogni anno. Inoltre, il 90% del nostro organico è femminile. Il management dell’azienda è gestito dalla nuova generazione con la flessibilità e la velocità che la contraddistingue.

Pistì, impresa 4.0 è molto snella. Abbiamo diverse linee produttive. La filiera DOP è totalmente italiana, poi chiaramente per stare sul mercato internazionale, compriamo anche da tutte le parti del mondo per produrre trasformati al pistacchio.

Le richieste sono davvero sempre molte e Pistì si concentra per un buon periodo dell’anno sui prodotti da ricorrenza.

 Iniziamo la produzione a fine luglio per spedire nei posti più lontano nel mondo, fino alla Nuova Zelanda, all’Australia e a Singapore; poi, ad agosto produciamo sempre per l’estero più vicino, quindi Canada, Nord America e Europa».