Domanda in crescita, margini da rivedere

Quello dei formaggi è un segmento in piena salute secondo i dati Nielsen IQ, che fotografano l’andamento del mercato nell’ultimo anno, sia per quanto riguardo i prodotti a marchio commerciale (private label) sia per quelli a marchio del distributore. Nell’ultima fotografia Nielsen scattata i primi giorni di marzo di quest’anno infatti i formaggi a marchio commerciale negli ultimi 12 mesi hanno fatto registrare un +12,1% rispetto ai dodici mesi precedenti. Sostanzialmente in linea il dato relativo ai formaggi venduti direttamente dal distributore, con una crescita appena inferiore, del 12%. In dati assoluti stiamo parlando di circa 700.000 tonnellate di formaggi venduti, con un fatturato complessivo che si avvicina, complice l’inflazione, al record storico di 8 miliardi di euro. A fare la parte del leone nel paniere degli acquisti domestici i formaggi freschi e spalmabili (48%) e i duri (con Grana padano e Parmigiano in testa), che rappresentano il 19% in volume e il 30% in valore. Eppure il 2023 è stato un anno estremamente difficile per le imprese di distribuzione, a causa degli aumenti continui dei listini d’acquisto che hanno fortemente ridotto le marginalità.