- Notizia breve - Redazione di Largo Consumo
Anir Confindustria interviene in merito al caro prezzi alimentari
I dati ISTAT non sono di conforto per il settore della ristorazione collettiva. Nonostante il rallentamento dell’inflazione, si assiste ad un continuo aumento degli alimentari non lavorati, che passano da un + 8,8% ad un 9,4% e da un rallentamento troppo tenue degli alimentari lavorati, che passano da un + 13,2% ad un + 11,5%.
«Per il nostro settore» afferma Massimo Piacenti, Presidente di ANIR Confindustria, «si tratta di una situazione che si fa sempre critica. Temiamo che a settembre possa già determinare effetti sui servizi che offriamo, e quindi sui cittadini che ne fruiscono, e sui nostri lavoratori. Cerchiamo di guardare al futuro con consapevolezza, stiamo stringendo accordi di sistema importanti per migliorare la qualità del nostro servizio, come quello con Coldiretti, e nuove collaborazioni, come quella con Cittadinanzattiva. Ci troviamo però sempre di fronte a rilevazioni che parlano di un aumento dei beni alimentari, a cui sempre più spesso corrisponde un gestore pubblico che fa finta di niente. Con siccità e crisi del grano in vista, non pensiamo che la situazione migliori e temiamo si possa addirittura avere un peggioramento a breve. Credo sia il caso di concretizzare con interventi immediati il dialogo che con il governo va avanti da tempo, grazie alle interlocuzioni con Ministero dell’Economia e delle Finanze e con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Ci stiamo caricando inoltre di un lavoro enorme, per far presenti queste difficoltà alle stazioni appaltanti che gestiscono il servizio di ristorazione collettiva pubblico. Credo sia convinzione ormai diffusa per tutte le parti in gioco, quella di voler fornire il servizio pubblico delle mense nelle migliori condizioni possibili, per farlo va ora riconosciuto questo infinito aumento dei prezzi anche alle aziende che lo sostengono».