Suona l'ora del commercio

In uno scenario socio-economico sempre più complesso, i retailer sono chiamati a svolgere un nuovo ruolo, cruciale, sulla scena internazionale: possono diventare i nuovi attori del cambiamento sociale. La sostenibilità, intesa come attenzione verso l’ecosistema ma anche verso il benessere di collaboratori e clienti, non è più solo una strategia per migliorare l’immagine e la fidelizzazione del cliente, ma una sfida in cui sono chiamati a giocare in prima linea. La direttiva Ue 2024/1760 del Parlamento europeo, pubblicata a luglio, sancisce il “dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità” e impone vari obblighi, tra cui monitorare e ridurre gli impatti negativi della propria attività sull’ambiente, sul tessuto sociale e sui diritti umani, e adottare un piano di transizione che renda le strategie aziendali compatibili con un’economia sostenibile. Il polso della situazione sul mondo retail arriva dal report “Bain retail Esg pulse-check 2023”, di Bain & Company, che ha valutato il livello di maturità raggiunto dalle aziende italiane in ambito Esg (environmental, social e governance). La massima sensibilità è dimostrata dai comparti di Gdo, abbigliamento- calzature e ristorazione, in cui la maggior parte dei player nel 2022 ha redatto un report di sostenibilità (rispettivamente 87%, 81% e 76%). I numeri calano per elettronica (49%), profumeria (38%), editoria (25%) fino al 3% dei drugstore.