- Notizia breve - Redazione di Largo Consumo
Confimprese-Jakala: una frenata dei consumi a ottobre
L’Osservatorio Consumi Confimprese-Jakala, registra un mese di ottobre negativo con un -3,8% rispetto a ottobre 2022. È il secondo peggiore mese dell’anno dietro a maggio che aveva chiuso a -4,9%.
Continua la fase di flessione del retail che aveva già dato segni di debolezza da maggio in poi. Il sostanziale rallentamento appare ancora più evidente nel confronto con il pre-covid: a ottobre l’indice generale fa, infatti, segnare un -5,1% mensile e un progressivo gennaio-settembre al -3,9%.
Nei settori merceologici si registrano performance negative su tutta la linea. A cominciare dalla ristorazione, che chiude a -1,9%. Si tratta del primo mese dell’anno in negativo ed è un preoccupante campanello d’allarme, in quanto la ristorazione ha mantenuto un andamento positivo e costante per tutto il 2023.
Settori |
Ott 23 vs Ott 22 |
YTD 2023 vs YTD 2022 |
Abbigliamento/accessori |
-3,8% |
2,8% |
Ristorazione |
-1,9% |
9,7% |
Altro retail |
-7,8% |
-0,2% |
Totale |
-3,8% |
4,7% |
Debole abbigliamento-accessori, in flessione del -3,8%, anche in relazione alla prolungata stagione estiva, che non favorisce l’acquisto dei capi invernali. Ancora più difficile l’andamento di altro retail che segna un -7,8%.
Quanto ai canali di vendita, spicca l’online, con una crescita del +15,1%, ma sono tutti in negativo gli altri: dai centri commerciali a -2,9%, alle high street a -5,3%.
Canali |
Ott 23 vs Ott 22 |
Centri Commerciali |
-2,9% |
Travel |
-0,2% |
Online |
15,1% |
Prossimità |
-0,4% |
High Street |
-5,3% |
Totale |
-3,8% |
In ogni caso, il progressivo anno gennaio-ottobre23 vs gennaio-ottobre22 chiude a +4,7% con una buona performance della ristorazione a +9,7%.
«Se mai ce ne fosse stata necessità – conferma Mario Maiocchi, direttore centri studi Confimprese – il mese di ottobre conferma la difficoltà dei consumatori nel mantenere i livelli di spesa degli anni precedenti. Con l’incremento inflazionistico cumulato su due anni, pari al +14%, i consumi obbligati quali affitti, energia, trasporti e primari come alimentari e beni di prima necessità, hanno eroso in modo significativo la quota di reddito disponibile per consumi più discrezionali quali abbigliamento, entertainment, beni per la casa, elettronica di consumo e ora anche ristorazione».