11/06/2024
Largo Consumo 5/2024 - Approfondimento - pagina 86 - 2 pagine - Roberto Nucci
Gender gap

Donne e pubblicità: un binomio troppo difficile?

Donne e pubblicità: un binomio troppo difficile?

Come è rappresentata la donna oggi nella pubblicità, in tv e nella carta stampata in Italia? Abbiamo cambiato rotta, quanto a stereotipi e pregiudizi, rispetto alla rappresentazione di genere? Possiamo parlare di evoluzione o di involuzione su come viene trattato il mondo rosa in comunicazione? L’indagine di Ipsos, presentata al convegno di Consumers’ forum dal titolo “L’immagine della donna tra vecchi e nuovi media”, su un campione rappresentativo di 1.000 italiani dai 18 ai 75 anni, ha analizzato la percezione dell’uso dell’immagine della donna e del suo ruolo nei media contemporanei. In estrema sintesi: qualche cosa sta cambiando seppur in modo timido e insufficiente. In particolare ne è uscito che l’87% del campione sostiene che i media influenzano le nostre opinioni e i nostri comportamenti: tv e social network guidano la classifica dei canali più spesso utilizzati. Che si tratti di film, serie tv, programmi televisivi, stampa o pubblicità, i media hanno il potere di definire e dunque anche di cambiare il modo in cui le persone considerano il ruolo dell’uomo e della donna e il loro modo di comportarsi all’interno della società. Che sia per causa o per effetto, i media oggi hanno ancora più potere nel creare e alimentare narrazioni e stereotipi: la donna regina della casa e l’uomo top manager; la figura femminile sempre giovane e provocante con un palestrato compagno.

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Citati in questo articolo:
Testa Annamaria, Solvy Stubing, Sacchi Eva, Tavarnelli Alessandra, Giurì di autodisciplina pubblicitaria, Querzè Rita, Terenghi Barbara, Nike, Gap, Upa, Dove, Ipsos, Dior, Tim, Ipsos Public Affairs, Axa, Edison, Corriere della Sera, Veroli Sergio, Desigual, Utenti pubblicità associati, Pastore Raffaele, l’oreal

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