03/2024 - Approfondimento di comunicazione d'Impresa - Redazione di Largo Consumo
Miniconf cresce e investe nel franchising
In un contesto incerto e complesso e con minore capacità di spesa, Miniconf SpA investe sui punti vendita e la vicinanza al proprio cliente con nuove aperture in franchising.
Dal 1973 è tra i leader dell'abbigliamento junior con oltre 50 punti vendita, all'80% in franchising, coprendo la fascia 0-16 anni con un assortimento sempre più vario, divertente e di qualità.
In cinquant’anni di attività, l’azienda casentinese è cresciuta mantenendosi sempre coerente con i propri principi guida: coniugare le esigenze del business e la dimensione etica, l’attenzione al consumatore e la tutela dell’ambiente.
Nel portfolio Miniconf sono più di 50 i monomarca in Italia, circa 70 negozi e shop in shop all'estero (dove la moda del del Bel Paese resta un plus come simbolo dello stile italiano) con 2 filiali, in Russia Minrus e in Spagna Miniconf iberica.
Quasi 1700 sono i multibrand serviti in Italia,con i marchi Sarabanda, Minibanda, iDO, ma Miniconf gestisce anche le licenze kids di Ducati, Superga e Roy Roger’s.
Dopo un 2023 positivo, si punta ad un'ulteriore crescita con 11 nuovi negozi entro la primavera a Roma ma anche in centri minori come Terni, Alessandria, Scandicci (Fi) e provincia di Avellino.
I negozi saranno tutti in affiliazione - il modello di business scelto oggi per lo sviluppo - per spingere sul canale fisico con particolare tenacia.
Altre 9 aperture circa sono invece in calendario per il secondo semestre del 2024. Il contesto, come detto, è complesso, anche per il comparto moda kids.
"E' cambiato il modello di consumo - conferma Marco Perin Direttore Generale Business Miniconf - con predisposizione del consumatore ad una spesa minore.
Anche le condizioni generali del mercato non sono favorevoli, non solo per la denatalità che sarà un fattore costante nei prossimi anni, ma soprattutto, oggi, per l'instabilità politica in atto a livello internazionale, con blocco delle normali vie di importazione, ma anche per incremento dei costi e dei tempi della logistica e difficoltà a pianificare a lungo e medio termine.
Siamo però decisi a continuare ad investire malgrado la concorrenza agguerrita nel nostro settore, che conosciamo bene, mantenendo sempre alta l'asticella della qualità e degli obiettivi".
Il marchio iDO Everyday Style oggi è quello che sta performando meglio e che racconta con maggiore efficacia la crescita dell'azienda.
"Sta riscontrando una buona risposta sul mercato da parte del consumatore, - prosegue Perin - ma risulta appetibile anche per chi cerca un'opportunità imprenditoriale come affiliato, perchè riconosce alla nostra insegna collezioni versatili, facili, corretto value for money, coerenza del prodotto sul mercato, livello di qualità e relazione con gli interlocutori chiara".
Molto si è investito sul fattore sostenibilità, tema che da oltre 20 anni è al centro della strategia del business, con monitoraggio della supply chain, audit formali, durabilità dei capi, riduzione delle emissioni di C02, cotone BCI (Better Cotton Initiative).
Come comunicare tutto ciò oggi ad un cliente sempre più trasversale per canale e sovraccarico di messaggi?
"Con una relazione costante e trasparente, con un rapporto diretto nel punto vendita che passa innanzitutto da personale formato e disponibile, con un pratico sito ecommerce (che completa la proposta ma non la caratterizza), con azioni di fidelizzazione costanti sia con email marketing che sui social e con un dialogo studiato sui vari target, che non sono solo i genitori ma anche i nonni, gli zii, gli amici.
Il punto vendita fisico però, conclude Perin - resta per noi la principale occasione di incontro e consolidamento del rapporto con il nostro consumatore".
Con l'aggiunta di questi nuovi store, la rete distributiva di iDO in Italia raggiunge un totale di 54 negozi monomarca, consolidando così ulteriormente la presenza del brand nel panorama retail nazionale ed evidenziando la fiducia del marchio nel mercato italiano.