14/05/2024
- Approfondimento di comunicazione d'Impresa - Redazione di Largo Consumo
visto a cibus 2024

L’intuito di Biffi intercetta il consumatore moderno

L’intuito di Biffi intercetta il consumatore moderno

Nata alla fine degli anni Sessanta, a San Rocco al Porto, vicino a Milano, FormecBiffi è, con i suoi due marchi Biffi e Biffi Professional, un’azienda specializzata nel settore alimentare. Tutto ebbe inizio con la maionese, prodotto con il quale, il dott. Pietro Casella, fondatore di Formec, avviò la propria attività, in un’epoca in cui i cibi pronti rappresentavano ancora un’eccezione, soprattutto in Italia. Intuizione vincente quella di scommettere su queste nuove abitudini di consumo.

A Cibus abbiamo incontrato Alessandro Bozzini, Direzione Marketing & Comunicazione di Formec Biffi S.p.A, chiedendogli una impressione sui giorni di questa fiera a respiro internazionale: «In Italia, abbiamo presentato un paio di novità nel corso degli ultimi anni, come il sugo fresco allo zafferano, pensato, in particolare, per chi non ha il tempo di fare il risotto, piatto che richiede una certa cura. Siamo molto contenti perché si tratta di una referenza che è stata molto apprezzata e anche premiata anche al Cibus Innovation Corner. In Italia, il sugo allo zafferano Biffi è stato inserito in gran parte della distribuzione: l’idea è piaciuta molto e, soprattutto, i consumatori lo apprezzano, in particolare gli under 45.

Tornando all’edizione 2024 di Cibus, tendenzialmente siamo presenti per intercettare i buyer stranieri, visto che, nel nostro Paese abbiamo una buona distribuzione ed entratura. Il fatturato estero attuale è dell’8-10% e quindi i margini di crescita sono incredibili. Durante questa occasione fieristica, stiamo incontrando diversi buyer esteri, specialmente asiatici e americani. Siamo interessati anche al mercato degli Usa, ma è un po' più complesso e ci stiamo attrezzando in riferimento alle loro certificazioni. Si tratta, tuttavia, di un mercato interessante (dove abbiamo già lavorato) ma nel 2025 vorremmo approcciarlo in modo strategico e strutturato».

Quindi, in Asia siete particolarmente forti? «Sì, abbiamo un’ottima presenza nei principali paesi Asiatici; In Giappone ad esempio, uno chef ha utilizzato un nostro sugo ai funghi in una trasmissione tv e abbiamo avuto un boom di vendite incredibile. Ogni Stato ha il suo sugo preferito, che non sono, spesso, quelli che incontrano più favore in Italia. Ad esempio, in America, dove hanno l’abitudine di mangiare molto saporito e creamy, uno dei sughi che abbiamo venduto di più è stato quello al pomodoro e mascarpone. In Italia la stessa ricetta non funzionerebbe ed abbiamo optato per la versione del sugo con ‘’pomodoro e riCcotta’’, frutto di una partnership col Caseificio Valcolatte.

Naturalmente, discorso a parte per il pesto, un condimento trasversale e apprezzato da tutti. Non a caso, siamo tra i più grandi produttori, in Italia, di pesto fresco. Il nostro è un prodotto di qualità, ma all’estero non sempre condividono i nostri gusti e, soprattutto, non è semplice giustificare un prezzo più alto, in quei Paesi dove non esiste una vera cultura del sugo fresco. Sarebbe importante, infatti, fare cultura alimentare nei paesi stranieri, ma è un processo abbastanza complesso e lungo e ci vorrà quindi tempo affinché la categoria dei Sughi e Condimenti freschi possa affermarsi negli scaffali dei retailer europei ed. Obiettivo, dunque, nei prossimi anni, è consolidare l’Europa ed i mercati Asiatici, e per il biennio 25-26, gli Stati Uniti».