Largo Consumo 9/2024 - Notizia breve - Pubblicato on line - Redazione di Largo Consumo
L’editoria italiana rallenta dopo il grande salto del 2021
L’editoria italiana ha chiuso il 2023 con un giro d’affari di 3,439 miliardi di euro, stabile rispetto all’anno precedente (+1,1%). I primi dati del 2024, riferiti al solo mercato trade (saggistica e narrativa comprata nelle librerie, online e nella grande distribuzione), denunciano la stagnazione del mercato: -0,1% di vendite a valore nei primi sei mesi, che hanno raggiunto quota 675,8 milioni di euro. Confermata, nell’anno in cui il Paese si presenta alla Frankfurter Buchmesse come Paese Ospite d’Onore dal 16 al 20 ottobre, la sua buona capacità di imporsi all’estero, con 7.838 diritti di traduzione venduti, stabili rispetto all’anno precedente (7.889) e quadruplicati rispetto al 2001 (1.800). Sono questi i dati principali del Rapporto sullo stato dell’editoria 2024 a cura dell’ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE). “L’editoria italiana, dopo il balzo avvenuto nel 2021, fatica a crescere ancora e anzi, se consideriamo l’inflazione, perde terreno. È in calo anche il numero di copie vendute. Sono segnali preoccupanti per un Paese che non ha una vera politica organica per il libro e per la lettura e che anzi, negli ultimi due anni, ha visto venir meno risorse pubbliche a sostegno del settore per almeno 100 milioni” denuncia il presidente dell’AIE Innocenzo Cipolletta.
Nell'articolo:
- La lettura e le abitudini di acquisto