11/2024 - Approfondimento di comunicazione d'Impresa - Redazione di Largo Consumo
Investire in decarbonizzazione in maniera strutturale
"Per la filiera della carta investire in circolarità è una questione di dna, praticata da sempre più che per adeguamento alle leggi. Del resto, ecologia ed economia hanno un tema comune, dove agire con approccio sostenibile porta risparmi e competitività. Parlare di decarbonizzazione poi, per me è facile, perchè quello della carta è da sempre un settore molto attento, e la circolarità è una qualità intrinseca, dalle materie prime ai prodotti finiti".
Lorenzo Poli, Presidente Assocarta, ribadisce gli impegni del comparto in tema di sostenibilità già enunciati in occasione della presentazione pubblica ad ottobre dello studio Assocarta dal titolo “Decarbonizzazione competitiva del settore cartario italiano: una possibile strategia fra fonti green ed elettrificazione”.
Dalla ricerca, è emersa l'importanza, più volte già espressa, di investire in energie green come biometano e biomasse come scelta strategica, auspicando meccanismi che facilitino gli investimenti in decarbonizzazione in maniera strutturale, per ridurre i costi di gestione delle produzioni a vantaggio della competitività del settore sul piano internazionale.
“L’industria cartaria italiana ha già affrontato con successo una transizione energetica basata su gas e cogenerazione ad alta efficienza che ha permesso di sviluppare un tessuto industriale importante e, al contempo, abbattere i consumi energetici (per unità di prodotto) del 25% negli ultimi 25 anni".
Oggi è tempo di fare ancora di più coniugando decarbonizzazione e competitività, e per questo è essenziale intervenire sui consumi delle produzioni, ragionando con obiettivi di lungo periodo.
Il settore cartario, energivoro, consuma 2,5 miliardi di m3 di gas (2023) producendo l’80% del fabbisogno energetico in cogenerazione (calore ed energia elettrica) ad un livello di costo che pesa per oltre il 12% sul fatturato del settore (2023).
Le previsioni sono di costi in forte crescita, e per questo serve adottare fonti alternative efficaci che di fatto risultano già disponibili, come appunto biogas e biomasse.
"Serve recuperare energia dagli scarti - urbani, agricoli, boschivi - ad oggi sottoutilizzati, raccordando maggiormente l'attività dell'uomo con quella della Natura.
A questo poi, - prosegue il Presidente di Assocarta - deve aggiungersi un accesso democratico alle infrastrutture elettriche, che a livello geografico oggi non risulta così uniforme nè facilitato, rendendo ostico per alcune realtà fare un salto significativo verso la maggiore efficienza".
Tutto ciò consentirebbe di fatto di chiudere il ciclo del riciclo. Positiva infine l'opinione sulla recente edizione di Ecomondo: "Evento molto interessante e partecipato, - conclude Poli - che ben rappresenta tutta la filiera e le relative tecnologie; un'eccellenza italiana nel mondo".
credit foto Cartiera Marco Menghi