Inclusione, slogan o reale fattore di successo?

L’inclusione lavorativa è sempre più strategica e fondamentale. Dare a tutti la possibilità di esprimere il proprio potenziale, a prescindere dalle caratteristiche personali del proprio lavoratore, è una chiave di successo. Tanto che i clienti, più percepiscono che il brand-insegna è inclusivo, maggiormente saranno disposti ad acquistare i suoi prodotti. Finendo anche per consigliare ad altri l’acquisto. Di recente, una ricerca realizzata da Altis Università Cattolica, per Federdistribuzione, ha sancito proprio questa affermazione. Per lo studio, sono stati interpellati 9 direttori del personale, 2.010 dipendenti e 1.679 clienti. Ebbene, addirittura il 72% degli intervistati dello studio ha ribadito come l’inclusione lavorativa sia uno strumento non solo di advocacy, ma anche di lealtà. Anche se c’è inclusione e inclusione. Nel senso che dalle risposte dei clienti è emerso come, per loro, l’inclusione non riguardi tanto l’avere percentuali garantite di personale con caratteristiche differenti, quanto che ogni collaboratore aziendale parta alla pari, ovvero si senta pienamente parte dell’ambiente lavorativo nel quale opera.