Largo Consumo 06/2020 - Approfondimento - pagina 51 - 3 pagine e 1/3 - Garbagna Anna
Il punto su bovine e suine
Complici gli ultimi difficili mesi dell’emergenza sanitaria, il saldo della bilancia commerciale per la carne bovina, già tra i più negativi delle filiere agricole (-2,6 miliardi di euro nel 2019, considerando sia gli animali vivi che le carni), nel primo trimestre 2020 ha vissuto un andamento controverso: a fronte di un aumento degli acquisti domestici (+3,6% in valore su base annua e 1,6% in quantità) gli allevatori hanno lamentato difficoltà nelle contrattazioni e insoddisfazione per il livello dei prezzi di alcune referenze. In base ai dati Ismea-Nielsen, le carni fresche bovine nell’ultimo quinquennio (2015-2019) avevano perso il 4% in volume, a fronte di un lieve incremento della spesa (+1%) dovuto all’aumento dei valorimedi unitari. In 10 anni il consumo pro capite è passato da 25 a 17 chilogrammi anche se dal 2016 si è registrato un arresto della caduta. Di riflesso, alla contrazione della domanda e alla riduzione del numero di allevamenti sul territorio nazionale, ha subito una flessione anche il numero dei capi macellati in Italia.