17/10/2024
- Notizia breve - Redazione di Largo Consumo
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Confcommercio: su occupazione cauto ottimismo, ma incertezza su crescita e consumi

Confcommercio: su occupazione cauto ottimismo, ma incertezza su crescita e consumi

In una nota dell’Ufficio Studi di Confcommercio, sui dati Istat riguardanti occupazione e disoccupazione, si legge che “Il permanere, anche ad agosto, di dinamiche positive nel mercato del lavoro porta a guardare con un certo ottimismo all’ultima parte del 2024”.

Il trend di crescita occupazionale ha riguardato principalmente quello dipendente a carattere permanente: su oltre 1,9 milioni di occupati in più dal minimo di gennaio 2021, 1,6 milioni sono registrati da questa tipologia.

“Non mancano in questo contesto elementi di criticità rappresentati dalle difficoltà di migliorare significativamente la partecipazione alle donne al mercato del lavoro e il permanere di dinamiche altalenanti sul versante dell’occupazione indipendente”, commenta l’Ufficio Studi. Concludendo: “è necessario che i maggiori redditi, dovuti alla crescita dell’occupazione e alle migliori condizioni salariali, si trasformino in maggiori consumi. La riduzione dell’inflazione e, possibilmente, quella dei tassi d’interesse, migliorerebbero di molto le prospettive per la parte finale dell’anno”.

Desta invece preoccupazione la flessione in volume registrata ad agosto dalle vendite al dettaglio. In un’altra nota, l’Ufficio Studi di Confcommercio sottolinea che “gli indici dei volumi acquistati, al di là di piccole oscillazioni mensili, sono fermi sui valori di fine 2023 e risultano del tutto stagnanti nel confronto annuo.

A queste preoccupazioni - prosegue la nota - si aggiungono i timori sulla tenuta del PIL, per il quale sembra allontanarsi l’obiettivo di un incremento di circa l’1% rispetto al 2023. Per centrare, dunque, l’obiettivo programmatico indicato dal Governo - conclude l’Ufficio Studi - occorrerebbe una performance economica nei due rimanenti trimestri dell’anno mediamente del +0,8% congiunturale, dato decisamente distante dai profili medi storici di crescita del nostro sistema produttivo”.