08/10/2024
- Notizia breve - Redazione di Largo Consumo
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Come il Gin potrebbe crescere nei consumi fuori casa secondo CGA by NIQ

Come il Gin potrebbe crescere nei consumi fuori casa secondo CGA by NIQ

Il Gin potrebbe primeggiare nel mercato del fuori casa italiano.

E’ quanto emerge dalla nuova ricerca di CGA by NIQ, che individua le possibilità di crescita della bevanda quando combinate all’azione strategica di produttori e fornitori verso i consumatori, i canali e le occasioni di consumo.

Il gin & tonic, tra i cocktail preferiti dagli italiani, è quarto, dopo Aperol Spritz, Mojito e Campari Spritz. Serve innovare il servizio per valorizzare ulteriormente la bevanda e garantirne una maggiore attrattiva da parte degli italiani.

Ad esempio, utilizzando il gin tonic, come alternativa interessante per l’aperitivo. Dallo studio di CGA by NIQ emerge che 1 consumatore su 4 ritiene fondamentali le raccomandazioni dei baristi nel momento della scelta.

Attualmente il gin occupa una posizione più alta, nelle scelte, rispetto ad altri alcolici come il rum (14%) e il whisky (12%) mentre segue, in termini di gradimento, aperitivi (42%) e Amari (34%).

Il 49% di chi lo ordina ritiene fondamentale la reputazione del brand, oltre che alla qualità complessiva del servizio, che si attesta a un 34%. In base alle tipologie di gin, invece, rimane salda la posizione nel mercato dei brand britannici, mentre un 52% degli italiani consuma gin aromatizzati dai gusti più diversi.

Luca Gerosa, Sales Industry Leader - Italia, ha dichiarato: «Attraverso questa analisi, CGA by NIQ suggerisce le possibilità di crescita di una bevanda che in Italia ha sempre occupato una posizione interessante del mercato senza mai riuscire a imporsi sulla concorrenza. Sempre più consumatori, tuttavia, lo stanno scegliendo in contesti che si differenziano da quelli originari: ciò significa che il trend di fruizione sta cambiando, e che il gin può, anche grazie a cambiamenti di marketing e partnership, ambire a occupare un posto ancora più allettante nel mercato italiano».